É come fossi in bilico,
un’autostrada per un brivido.
Un sentimento troppo vivido,
che mi rende quasi onirico.
É una strada desolata,
questa mente mia, martire,
assalita da nemici, derisa
da chi riesce a farla soffrire.
E sono perso, senza una meta,
forse per via della regina di fiori,
che scompiglia i miei capelli
con il suo respiro, e i suoi dolori,
agli occhi miei, grandi, invivibili,
io che per il futuro ho occhi ostili.
Perché ciò che non possiamo decidere
lo temiamo in maniera atroce,
pensando che sia meglio scegliere
se morire in mare o su una croce.
Siamo quelli che sul filo della vita
barcolliamo e alla fine cadiamo,
per paura della distesa infinita
di dubbi e paure che tratteniamo.
E alla fine crolliamo, come l’Impero,
come la gioia di dire “ci credo”,
come la rondine che, stanca del cielo,
appesantita, dal suo un moto cieco,
precipita dall’alto sul rorido velo,
e risorge in un universo parallelo.
Lorenzo Petroni, 3A
a.s. 2023/2024
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