Il suono interiore: le arti, laboratorio di vita e di ricerca
La pittura è una poesia che si vede e non si sente,
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
Leonardo Da Vinci
Questo spazio digitale è stato possibile grazie allo spirito di collaborazione, alla professionalità, alla creatività e all’impegno del tecnico di laboratorio Oreste Ottaviani. Ma questa iniziativa non sarebbe stata possibile senza il costante sostegno e l’incoraggiamento del nostro Dirigente Scolastico, la prof.ssa Stefania Santarelli che ci ha accordato la sua fiducia nell’intraprendere questa esperienza. La scuola è un luogo in cui è determinante il lavoro di gruppo. Come dice la nostra infaticabile vicepreside, la prof.ssa Giuliana Giorgetti, noi tutti siamo le tessere di un mosaico: “ogni tessera ha il suo posto ed è l’insieme che è bello e funziona” (Wa 27 ottobre 2019). Il motivo che ci ha spinto a intraprendere questa iniziativa è la convinzione che si debba valorizzare e potenziare la creatività dei ragazzi, attraverso i loro interessi, oltre che attraverso le discipline studiate. Tutte le forme espressive sono forme d’arte e l’arte è la magia della creazione, è il senso stesso della vita perché è la vita interiore che prende forma attraverso ogni arte, compresa la scienza che è sempre espressione della creatività e quindi manifestazione dell’animo umano.
Le immagini scelte per denotare le varie rubriche hanno tutte un significato che allude all’indissolubile intreccio che lega la vita all’arte e le arti fra loro.
Il dipinto di Klee è stato scelto per l’Editoriale perché in quest’opera l’artista realizza un “quadro poesia”. Nella griglia dell’opera infatti è inserita una sua poesia.
Dapprima innalzatosi dal grigiore della notte Poi pesante e prezioso e reso forte dal fuoco Di sera pervaso da Dio e curvato. Infine etereo avvolto di blu, si libra su campi innevati, verso cieli stellati. |
Per Klee il compito dell’artista non è quello di rappresentare i fenomeni naturali, ma quello di risalire sino all’origine di essi, per appropriarsi dei meccanismi della loro genesi, così da renderli visibili e trarne l’insegnamento necessario a produrre le forme della configurazione.
Paul Klee nacque il 18 dicembre del 1879 vicino Berna. Fu poeta, pittore e musicista, incarnando perfettamente la compenetrazione delle arti auspicata in tutta Europa nei primi decenni del ‘900.
Arte figurativa
Molti studenti del Ginnasio e del Liceo amano le varie forme di Arte figurativa nelle quali spesso si cimentano. Nell’ambito del Laboratorio di Storia dell’Arte sono stati creati dei prodotti visivi e grafici, inoltre sono state decise con i ragazzi le opere d’arte che costituivano l’allestimento scenografico delle rappresentazioni del Laboratorio di Teatro Classico γνῶθι σεαυτόν.
L’immagine scelta per denotare la rubrica esprime l’autopiesis, cioè la capacità di ridefinirsi, “ridisegnarsi” continuamente per adeguarsi ai cambiamenti dell’esistenza, accettandone anche i paradossi e le illusioni, come fa l’arte che a volte sa inventare una realtà plausibile ma impossibile.
Il maestro olandese Maurits Cornelis Escher è stato uno dei più straordinari incisori e grafici del Novecento. La sua ricerca ebbe inizio con un viaggio in Italia nel 1922 dove tornò l’anno successivo rimanendovi fino al 1935 quando fu costretto ad andarsene a causa del Fascismo.
Grazie alla sua strabiliante abilità grafica ha dato forma visiva ad ardui concetti scientifici.
Nelle costruzioni impossibili ha dimostrato graficamente i paradossi delle illusioni ottiche; nelle tassellature del piano e dello spazio ha esplorato e addirittura anticipato principi geometrici come i Frattali; attraverso l’indagine sui poliedri ha evidenziato alcuni principi di cristallografia. L’ambiguità visiva delle sue immagini affascina perché spazia dalla poesia alla fantascienza mediante l’uso delle regole matematiche e psicologiche della Percezione Visiva e della Geometria Descrittiva, mostrandoci il Mistero dell’esistenza.
Canto
Già da 2016 nel nostro Liceo è stato avviato un Laboratorio Musicale. Molti studenti del Liceo frequentano il Conservatorio o studiano musica con maestri privati. La musica è capace di suscitare in noi emozioni profonde e significative, permettendoci di bonificare stati d’ansia e di sofferenza mentale. È importante introdurre i giovani allo sconfinato patrimonio musicale italiano ed europeo, educandoli all’ascolto della musica di qualità, perché non esiste musica colta e musica “leggera”, ma solo buona musica o cattiva musica. L’immagine scelta per la rubrica è un famoso dipinto del pittore macchiaiolo Silvestro Lega che nelle sue opere ha registrato i momenti della vita quotidiana dell’Italia ottocentesca. Il canto spingeva i giovani a riunirsi e ad imparare le tecniche musicali perché la musica era studiata e suonata da tutti, come momento di perfezionamento culturale e di svago.
Danza
Fra i nostri studenti molti praticano la danza e hanno avuto modo di esibirsi nel Laboratorio di Teatro Classico γνῶθι σεαυτόν. Danzare è dare fisicità all’immaterialità visiva della musica.
La musica penetra nell’animo e muove il corpo, trasformandolo in gesto artistico. Danzare fa bene alla mente e al corpo perché suscita gioia, allevia i crucci e mette il fisico alla prova, impegnandolo in attività ritmiche che sviluppano la coordinazione e la struttura muscolare.
L’immagine scelta per la rubrica esprime bene l’idea di coralità che privilegiamo e fonde altre due forme d’arte: la scenografia e la fotografia. Tristram Kenton è un fotografo famoso per la sua capacità di raccontare nei suoi scatti i momenti topici degli spettacoli.
Fotografia
La fotografia è molto amata dai nostri studenti e i più appassionati hanno spesso svolto la funzione di fotografi di scena per le rappresentazioni e le attività del nostro Liceo. La copertina di questo Blog, ad esempio, è stata realizzata rielaborando una foto scattata da Sofia Carella (III B a.s. 2017-18) durante le prove dello spettacolo Δεινóς del laboratorio di Teatro Classico γνῶθι σεαυτόν.
La foto scelta per la rubrica è di un grandissimo fotografo italiano morto a soli 49 anni.
Luigi Ghirri inizia a fotografare nel 1969 collaborando con gli artisti concettuali dei quali condivideva la rarefazione dei contenuti emozionali, espressi attraverso la sospensione delle atmosfere di luoghi quotidiani, sublimati in ambienti metafisici. I suoi paesaggi, sempre evocativi ed enigmatici, ripercorrono in fotografia la ricerca Metafisica di De Chirico e la pittura di Giorgio Morandi.
Fumetto
I fumetti, in particolare i Manga, sono una passione di molti nostri studenti. Si tratta di una forma d’arte contemporanea ma in realtà non tanto moderna. I registri della pittura vascolare greca, per esempio, altro non sono che narrazioni in forma figurata. Basti pensare al famosissimo Vaso François per comprendere come quest’arte abbia radici antichissime. I Manga erano illustrazioni diffuse in Giappone intorno al XVIII secolo. Il grande Katsushika Hokusai nel 1814 redasse disegni Manga per i propri allievi. Ma anche in Occidente, da tempi remotissimi, ogni artista produceva i cosiddetti “cartoni” o “patroni” che permettevano di velocizzare il lavoro e di uniformare lo stile della Bottega. La foto scelta per la rubrica rappresenta l’ingresso di WOW Spazio Fumetto, il museo del fumetto, dell’illustrazione e dell’animazione, inaugurato a Milano nel 2011, che sancisce definitivamente il valore culturale e artistico di questa forma di espressione.
Musica
Così come per il canto e la danza anche lo studio di uno strumento musicale interessa un nutrito numero di studenti del Liceo. Il laboratorio Musicale, iniziato nel 2016, ha dato il via ad una significativa esperienza che ha permesso a molti studenti di esibirsi con musica dal vivo durante gli spettacoli del Laboratorio di Teatro Classico γνῶθι σεαυτόν, oppure in concerti e in accompagnamenti musicali durante la presentazione di libri. Dal Laboratorio musicale è sorto un piccolo gruppo di strumentisti che abbiamo ironicamente chiamato Sgangy Orchestra perché mancava il numero e la varietà di strumenti per dare vita ad un’orchestra vera e propria. I concerti sono stati strutturati in duetti o al massimo in quartetti. Il dipinto scelto per la rubrica è una delle opere più celebri del pittore futurista Giacomo Balla che si prefigge di analizzare la sequenza dei movimenti della mano del violinista. Questi studi contribuiranno a comprendere quale dovesse essere la velocità dei fotogrammi cinematografici per ottenere la giusta fluidità del filmato.
Poesia
La poesia è praticata da tutti in giovane età ma naturalmente soprattutto da chi ama le materie letterarie, così molti dei nostri studenti scrivono poesie e alcuni hanno anche il coraggio e la generosità di condividerle con gli altri La poesia è sempre sibillina, criptica, perché coniuga le parole al ritmo metrico che crea un andamento musicale a cui è affidato molto delle sensazioni che veicola. Il dipinto scelto raffigura una Sibilla, una profetessa che si esprimeva in versi ambigui ed evocativi che andavano compresi e interpretati. La sibilla di Dante Gabriele Rossetti è su un trono, vestita di rosso e con una palma in mano. Cupido bendato e un teschio rappresentano l’eterno conflitto fra ῎Ερως και Θάνατος (Amore e Morte). I papaveri alludono al sonno come piccola morte. Ὕπνος (Hypnos) infatti è il fratello gemello di Θάνατος, ma Ὕπνος sposando Nýx (notte) genererà Μρφή, la forma dei sogni che popolano l’anima, la Ψυχή (psyché), rappresentata dalle farfalle e dalla sfinge alata. Al dipinto Dante Gabriele Rossetti allegò un sonetto: “Soul’s Beauty”. I primi versi recitano:
Under the arch of Life, where love and death, Terror and mystery, guard her shrine, I saw Beauty enthroned; and though her gaze struck awe, I drew it in as simply as my breath.
Sotto l’arco della Vita, dove amore e morte, Terrore e mistero, custodiscono il loro santuario, ho visto la Bellezza in trono; e sebbene il suo sguardo atterrisse, l’ho aspirato semplicemente come il mio respiro. |
Recitazione
Il laboratorio di teatro Classico γνῶθι σεαυτόν è l’attività seguita dal maggior numero di studenti del Liceo. Nel 2016 è stata attivata una proficua collaborazione con il Gruppo Arteam Jobel Teatro che ha organizzato un corso residenziale durante il quale gli studenti hanno appreso i rudimenti delle diverse professionalità dello spettacolo. L’immagine scelta rappresenta un momento dello spettacolo Φιλία. La foto, che costituiva il fondale di questa scena, è di uno dei maggiori fotografi italiani: Mimmo Jodice che vive a Napoli dove è nato nel 1934. Nel 1985 ha svolto una ricerca sul mito nel Mediterraneo, seguita da una sistematica campagna fotografica dei reperti archeologici di Magna Grecia.
Saggistica
Il saggio breve viene praticato come strumento di studio e di approfondimento di argomenti di ogni genere. È dunque un modo sia per esercitarsi in questa particolare modalità di scrittura, sia per approfondire e argomentare quanto studiato. La foto scelta per questa rubrica rappresenta l’Imperial Regia Biblioteca di Mantova, aperta al pubblico il 30 marzo 1780. Non è la più antica del mondo, ma è certamente una delle più accoglienti. Infatti è ricca di splendidi oggetti d’arte e di scienza in quanto fu sede anche del Museo Antiquario e della Biblioteca dell’Accademia di Scienze e Belle Lettere. Questa biblioteca dunque ben simboleggia il nostro intento di coniugare e praticare tutte le forme del sapere.
Scrittura teatrale
Il testo che ogni anno va in scena è il frutto del Laboratorio di Traduzione dove i classici tradotti dagli studenti sono finalizzati alla redazione di un testo che, rielaborato nel Laboratorio di Teatro Classico γνῶθι σεαυτόν, è trasformato in copione teatrale attraverso un lavoro di contaminazione tra letteratura greca, latina e contemporanea. All’attività partecipa anche il Laboratorio di Archeologia dove si studiano e si realizzano materiali che replicano famosi reperti archeologici.
Questa rubrica è denotata dal nostro splendido Teatro Flavio, inaugurato il 20 settembre 1893. Nel 1901 Giulio Rolland realizzò l’affresco della cupola: Il trionfo di Tito e Flavio Vespasiano, ispirato al testo sulla guerra giudaica scritto da Giuseppe Flavio e ai rilievi dell’Arco di Tito. L’opera è da ascriversi alla cosiddetta Art Pompier, al contesto Preraffaellita, al Simbolismo e al Romanticismo storico. Gli affreschi delle pareti dell’atrio, realizzati da Antonio Calcagnadoro nel 1908, rappresentano le allegorie dei diversi generi teatrali: tragedia, commedia, dramma, lirica, danza. Un fanciullo alato invece simboleggia il potere dell’Arte che sconfigge il Male.
Nel soffitto si trova un affresco allegorico che rappresenta le Ebbrezze della Musica realizzata nel 1893 da Guglielmo Ballester.
Scrittura creativa
Con la scrittura creativa invitiamo gli studenti a cimentarsi in racconti di loro invenzione, frutto della loro fantasia e capacità di narrazione. Incoraggiamo gli studenti a esercitare la pratica del racconto, a cimentarsi in tipologie di scrittura originali e sperimentali, ma anche a praticare modalità di espressione come il “Diario”, oppure rifacimenti di testi famosi, riscritture, adattamenti, scrittura dei sogni, scrittura automatica.
L’immagine scelta per la rubrica è un’opera del grande artista russo Marc Chagall che si esprime attraverso una pittura fiabesca, sempre velata di nostalgia per il paese natale di Vitebesk ma anche pervasa di grande gioia di vivere. Molti i dipinti dedicati alla sua amata moglie Bella con cui si ritrae spesso mentre volano sopra i tetti della città. Il lirismo magico e la libertà espressiva connotano sempre le sue opere.
Traduzione
La traduzione dal Greco e dal Latino è la sfida quotidiana. Oltre all’acquisizione della grammatica e della sintassi però assume particolare rilevanza l’interpretazione e la resa in italiano del testo antico dove gioca un ruolo fondamentale la sensibilità e la creatività del traduttore. Per questo in una buona traduzione confluiscono tutte le conoscenze e tutte le arti, dunque l’immagine scelta per questa rubrica è Il Parnaso di Raffaello che rappresenta la dimora abitata dalle Muse circondate da artisti, letterati e intellettuali antichi e contemporanei dell’artista.
Video
Molti dei lavori che sono stati realizzati per il Laboratorio di Teatro Classico γνῶθι σεαυτόν, per il FAI, per il Festival della Filosofia, per il Festival “Con Francesco nella Valle” sono stati realizzati in video. Oltre ad avere un ruolo documentario, i video hanno una loro autonomia espressiva. Molti studenti hanno così scoperto di nutrire una passione per la decima Musa: cinema, video, cortometraggi e tutte le più recenti derivazioni di questi mezzi di comunicazione.
L’immagine scelta per questa rubrica è presa da alcuni avvisi pubblici della Regione Lazio che nel 2016 ha acquisito la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté, istituzione pubblica e gratuita, polo formativo d’eccellenza per le professioni del cinema.
Spazio docenti
In questa rubrica troveranno spazio i materiali didattici, le conferenze e ogni produzione culturale che i docenti riterranno opportuno condividere con colleghi e studenti.
La foto scelta mostra l’acroterio con l’iscrizione che designa la nostra scuola: il Liceo Ginnasio “Marco Terenzio Varrone” di Rieti, la scuola più antica della città, istituita il 21 gennaio 1816. La decisione di intitolarla al massimo erudito latino è del 1901. Nel 1927 il Liceo Ginnasio si trasferisce nella sua sede attuale, costruita in pochi anni sugli orti a ridosso delle mura.
Conversazioni
In questa rubrica sono previsti i contributi di quanti hanno frequentato il Liceo Classico, a Rieti o altrove, e di coloro che, a vario titolo, intendono proporre occasioni di riflessione e studio. L’idea in fondo è quella di concepire la scuola come un centro di promozione culturale per il territorio così che possa svolgere la funzione di palestra per i giovani e di dialogo fra le generazioni.
…È SOLO UN ARRIVEDERCI!
Questo mese al nostro Blog si è aggiunta una nuova rubrica dedicata ai lavori di commiato che ormai tradizionalmente gli studenti delle classi finali realizzano prima di affrontare l’esame di maturità. Nell’ultima assemblea di istituto le classi terze proiettano un video che racconta i loro momenti memorabili vissuti nel corso del quinquennio. Si tratta di un saluto ironico e divertente, velato da un briciolo di malinconia per un’esperienza così significativa ma ormai conclusa.
L’addio al Liceo Classico in realtà è solo un arrivederci perché, anche se pronti a salpare per nuovi lidi, i ragazzi restano sempre in contatto con il Liceo. Tornano spesso a trovare i docenti, tutto il personale della scuola e a incoraggiare i ragazzi più giovani che stanno ultimando il loro percorso liceale.
Manuela Marinelli
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