Fino all’ultima goccia dell’icore del titano
Imparate da me, se non dai miei consigli, almeno dal mio esempio quanto sia pericolosa l’acquisizione della conoscenza e quanto è più felice quell’uomo che crede che la sua città natia sia il mondo, di colui che aspira a diventare più grande di quanto la sua natura gli permetta.
Ci fu un momento, un’infinitesima frazione in cui i nostri sguardi s’incontrarono, in cui un brivido nacque violento dalla mia carne … non so bene in che punto ebbe origine, ma violento mi trapassò il cuore e poi tutto il resto. In quell’attimo presi coscienza di ciò che avevo fatto! Mi venne in mente il preveggente Prometeo legato su quella rupe e l’aquila che ogni giorno tornava a cibarsi del suo fegato che la notte si rigenerava. Lo sgocciolio dell’icore del Titano scorre ora in parte nelle mie vene e nelle vostre! Voi, io, ciascuno è chiamato a combattere il male testimoniando lo stesso amore generoso per l’umanità, lo stesso che portò Prometeo a tradire Zeus ed a rubare il fuoco. “Si può fare!”, questo gridai io, Victor, il dottore ossessionato dal desiderio di creare vita dalla materia inanimata, rianimando la creatura grazie all’elettricità di quel fulmine durante la notte tempestosa. La creazione del mostro non è stato un processo “innocente”, così come il furto del fuoco di Prometeo … accomunati entrambi dalla stessa hybris, l’arroganza che sfida la dimensione del limite. Andare oltre il limite umano, andare oltre il suo superamento!
“Ti ho chiesto io, creatore, dalla creta/ Di farmi uomo? Ti ho chiesto io/ Di trarmi dal buio?” …
Prometeo che rubò il fuoco e si ribellò a Zeus, ingannandolo … colpevole o innocente anch’egli? Il “mostro Frankenstein” è la creatura od il suo creatore? L’Umano contro il Divino, la Scienza contro la Religione. Caddi dall’oscurità della rupe senza tempo in uno spazio indefinito che amplificava le paure più profonde. L’icore che scendeva cadenzato ed imperituro da essa, solcandola, si faceva strada nell’abisso riemergendo, però, con forza prepotente. Io, su quella rupe, immagino un Prometeo felice, che era stato lucidamente consapevole riguardo al suo destino … ciò fa di lui il vero padrone delle catene che lo inchiodano alla roccia. Questa è l’intima natura che ci caratterizza come esseri umani: spiriti liberi, orgogliosi e, a tratti, dissacranti, quasi a voler sfidare qualcosa o Qualcuno che ha posto limiti a quest’infima natura che siamo e di fronte a cui sembriamo sordi … sempre pronti, però, a sfoderare l’arma più letale che possediamo: il delirio di onnipotenza.
Riccardo Dell’Uomo D’Arme 1B
anno scolastico 2023/2024
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